Roma 1 Giugno 2011

“Le dichiarazioni del sindaco di Anzio Bruschini in merito ad una interrogazione sulla costituzione del Comune come parte civile nel processo Sfinge contro il clan dei Casalesi, lasciano a dir poco perplessi”. Lo dichiara Claudio Pelagallo, responsabile legalità di Sinistra ecologia e libertà del Lazio.

“L’invito rivolto dal presidente della Commissione regionale Sicurezza e lotta alla criminalità alle amministrazioni locali di Nettuno , Anzio, Aprilia e alle province di Roma e Latina di costituirsi parte civile nei processi di camorra, che interessano il territorio del litorale, in quanto – come riporta la lettera del Presidente della Commissione Filiberto Zaratti – “i territori di Anzio e della vicina Nettuno erano stati ripetutamente teatro di preoccupanti fenomeni criminali”, dovrebbe vedere le amministrazioni locali impegnate in prima fila in un fronte unito che rinsaldi quell’alleanza tra istituzioni e comunità locali, unica vera e concreta opposizione al dilagare delle organizzazioni malavitose nei territori. Ma anche a sostegno dell’azione di magistratura e forze dell’ordine nel combattere il fenomeno criminale – dice Pelagallo – Se la preoccupazione del sindaco è quella di evitare che Anzio venga associata alla mafia la costituzione di parte civile rafforzerebbe l’immagine di una città in prima linea nella lotta alla criminalità”.

“I dati che mergono dalla Relazione del Procuratore generale della Corte d’Appello e dalla Direzione Nazionale Antimafia,sulla situazione laziale e romana sono allarmanti – conclude Pelagallo – Le organizzazioni criminali hanno creato una solida rete in grado di determinare un progressivo inquinamento del settore economico finanziario collegato all’imprenditoria locale. Tutta la politica è chiamata a combattere con determinazione la criminalità organizzata, puntando sul contrasto delle infiltrazioni delle mafie nell’economia nei territori”.

Claudio Pelagallo responsabile legalità SEL Lazio

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