Sono circa un milione l’anno nel nostro paese gli infortuni sul lavoro e i morti più di mille: è paradossale che in un Paese civile come l’Italia, che dovrebbe avere una stringente normativa per la sicurezza sul lavoro, si abbia, in media, una vittima al giorno.
Il paradosso è che la sfacciataggine di certi datori di lavoro non ha limiti come accaduto di recente a Campello sul Clitunno, dove l’Umbria Olii ha chiesto 35 milioni di euro di risarcimento alle famiglie dei quattro lavoratori deceduti nell’incidente del 2006. La ditta umbra sostiene, infatti, che il disastro sarebbe stato provocato dall’incuria dei lavoratori. Purtroppo non basta piangere i morti, affinché le vittime abbiano finalmente giustizia, occorre denunciare e combattere con forza la piaga del mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro